mercoledì 18 novembre 2009

Il vibrato

Cos'è il vibrato?
Il vibrato è una rapida variazione della frequenza fondamentale della nota emessa da un cantante, che oscilla rapidamente tra due limiti superiore ed inferiore. Tradizionalmente si distinguono due tipi di vibrato, quello "buono" ottenuto volontariamente dal cantante per ragioni artistiche e quello "cattivo" dovuto a problemi fonatori. In cantanti professionali le differenze tra i due tipi sono solitamente sfumate, ed è difficile capire quanta parte del vibrato dipenda dallo studio e quanto dalla fonazione. Di solito il cantante non è cosciente del meccanismo di formazione del vibrato, e non è in grado di controllarlo, se non in piccola quantità e spesso in modo inconscio.
L'andamento della frequenza intorno alla fondamentale è di solito di tipo sinusoidale, per cui i parametri necessari a descrivere il vibrato sono la rapidità di variazione, o frequenza, e la profondità di modulazione. Entrambi queste quantità si misurano in Hz, o cicli al secondo, anche se la profondità di modulazione si può misurare in cent relativi alla frequenza centrale della nota. La frequenza della modulazione va da circa 4 fino a 7-8 hz: al di sotto di 4 Hz il vibrato viene percepito come sgradevole, mentre un vibrato al di sopra di 8 Hz suona caprino.
I motivi che portano i cantanti a preferire una emissione facente uso di molto vibrato non sono del tutto chiari: sicuramente una buona dose di vibrato (intesa come ampiezza) consente di ridurre i problemi dovuti ad una cattiva intonazione, e diminuisce la precisione richiesta al cantante. Però probabilmente esistono altri motivi che portano i cantanti a preferire il vibrato: nel caso dei cantanti donne, ad esempio, nelle quali la struttura delle parziali è troppo rada per permettere all'ascoltatore di distinguere la posizione delle formanti, la presenza del vibrato potrebbe portare ad una maggiore intellegibilità delle vocali.
Di sicuro, nel nostro secolo si può osservare come con l'andare del tempo vengano preferiti sempre di più vibrati largi e profondi: le più antiche cantanti registrate su disco mostrano infatti una velocità di vibrazione ai limiti alti del range permesso, mentre ai giorni nostri sono sempre più frequenti vibrati lenti, tra i 4 e 5 Hz. Contestualmente anche la profondità tende oggi ad aumentare, passando da qualche decina di Hz in più o in meno rispetto alla frequenza media fino a circa 70-89 Hz.
Un esempio lo si può vedere nelle figure seguenti, che mostrano gli spettrogrammi del si-bemolle sulla parola signor nella preghiera di Tosca Vissi d'arte cantate da Dame Nellie Melba nel 1907 e da Maria Callas nel 1953.
Nel primo caso la frequenza oscilla intorno ad una frequenza centrale di 940 Hz di più o meno 20 Hz (quindi circa 40 cent) compiendo circa 7 cicli al secondo.
Nel caso della Callas invece la variazione avviene intorno ad un valore di 970 Hz ma è circa doppia, ovvero circa 40 Hz (80 cent) e le oscillazioni sono circa 5 in un secondo.

venerdì 30 ottobre 2009

La precisione rivelata


Quello che vedete è lo spettrogramma di una roulade eseguita da Marylin Horne, che potete ascoltare in fondo al post.
Si tratta di una famosa registrazione dell'aria Mura Felici, nel recital di arie rossiniane diretto da Lewis e pubblicato dalla Decca. Nel pezzettino in questione la signora Horne sale da un la3 ad un la4, poi scende al la2, e risale al la4, per poi tornare al la3 (le note sono state ricavate in base alla frequenza e potrebbero essere, di poco, sbagliate: non ho uno spartito sottomano).
Lo spettrogramma e il grafico della forma d'onda rivelano in tutto il suo splendore la precisione dell'esecuzione che già l'orecchio è in grado di percepire: la prima scala in salita dura 0,8 secondi, mentre l'ultima scala in discesa dura 0,7 secondi, la scala discendente di due ottave dura 1,7 secondi così come la scala ascendente. Le frequenze massime raggiunte nelle due scale discendenti sono assolutamente identiche, ed anche l'andamento della potenza sonora, stimabile dall'osservazione della forma d'onda mostra una straordinaria simmetria.
Si può osservare come la voce sia ricchissima di armonici, e come questi siano particolarmente forti intorno ai 3000 Hz, la regione della cosiddetta formante del cantante: segno, questo, di una voce fortemente immascherata.
Mi direte che ho scoperto l'acqua calda?
Forse si, ma è bello trovare conferme alle proprio convinzioni...

martedì 8 settembre 2009

Ortografia creativa


Queso tombino, assieme ad altri simili, si trova da almeno una trentina di anni sul lungomare di Trapani.

domenica 26 aprile 2009

Se il sabato o la domenica sera mi fosse capitato di guidare dopo mezzanotte, sapevo che su radiotre avrei trovato Esercizi di memoria, presentato dalla voce colta e beneducata di Arrigo Quattrocchi. Adesso mi dicono che Arrigo Quattrocchi se ne è andato, a 48 anni, portato via da una malattia di cui soffriva da tempo.
Mi sarebbe piaciuto poterlo ringraziare del bel tempo passato insieme: adesso è troppo tardi.
Addio Arrigo, e soave sia il vento

venerdì 27 marzo 2009

I Baroni

Davvero bello, direi avvincente, il libro di Nicola Gardini "I Baroni" (Feltrinelli). (un riassuntino ed una recensione la trovate qua).La lettura mi è stata utile per aiutarmi a far piazza pulita del solito luogo comune secondo cui le materie scientifiche, e la fisica in particolare, siano immuni dal fenomeno del baronismo: macché, mie cari ragazzi: se è pur vero che le peggiori degenerazioni sembrano non toccare i concorsi dei raggruppamenti FIS, tuttavia i meccanismi e le logiche del reclutamento sono le stesse, identiche dappertutto.

giovedì 26 febbraio 2009

Pensare velocemente


Dice Baricco:
"[...]In situazioni come queste [di emergenza, dovuta alla crisi economica, nota mia], nei film americani puoi solo fare due cose: o scappi o pensi molto velocemente. Scappare è inelegante. Ecco il momento di pensare molto velocemente. [...]"
Solo che a pensare troppo velocemene si corre il rischio di inciampare sulle stringhe e ruzzolare dalle scale.
Baricco sceglie la strada della provocazione e del paradosso, nello stile della "modesta proposta" swiftiana, conscio che altrimenti non se lo filerebbe nessuno. Purtroppo di Swift non ha né l'ironia né la lucida razionalità, così la gente non capisce e finisce per prenderlo sul serio.

venerdì 20 febbraio 2009

Il teatro allunga la vita

Nei giorni scorsi si è materializzato sulle reti TV uno spot prodotto dalla presidenza del consiglio (visibile qui) in cui la voce sempre commovente del vecchio Arnoldo Foà ci informa che "il teatro allunga la vita". Scopo dello spot sarebbe quello di promuovere il teatro. Ora, a parte che promuovere il teatro attraverso la televisione è un palese ossimoro, vorrei capire in che modo si pensa di "promuovere il teatro" esibendo una galleria di vecchi artisti dalla gloriosa carriera, ma i cui visi risultano difficilmente riconoscibili già dalle persone della mia veneranda età. E poi che vuol dire promuovere il teatro? Spingere il pubblico ad andarci? O incoraggiare i giovani a provare almeno una volta a calcare le tavole del palcoscenico? Per poi trovarsi, magari, già formati e pronti per una grande carriera, a lottare contro i tagli al FUS?
Credo comunque che uno spot così generico un vantaggio ce l'abbia: nella prossima versione, troveremo accanto Dulbecco, la Montalcini, Carlo Bernardini e Tullio Regge al grido di "la Scienza allunga la vita". E poi magari un'altra galleria con Scalfaro, Andreotti, Ciampi e Berlusconi a dimostrare che neanche la politica è da meno.
Altri interventi sull'argomento li trovate qui e qui.

lunedì 16 febbraio 2009

Puccini e la fanciulla

Sono finalmente riuscito ad andare a vedere "Puccini e la fanciulla", film del regista Paolo Benvenuti di cui tanto è stato detto sui giornali (per un riassunto documentato dei retroscena rimando all'articolo di Leonetta Bentivoglio su Repubblica).
Le impressioni che ho provato sono ammbivalenti: tra i meriti non esiterei a porre la cura nella ricostruzione dell'ambiente storico (nel sito dell'associazione "La fanciulla del lago", sorta allo scopo di sostenere la realizzazione della pellicola, sono documentati i recuperi degli ambienti e degli oggetti adoperati nel film) e l'adesione alla verità accertata dai documenti (pur nella necessità di doversi barcamenare tra le secche delle cause giudiziare sempre in agguato). Tra i demeriti, sicuramente la scelta dell'assenza di dialoghi nella sceneggiatura: chi non conosce già prima la storia, e nulla sa della complicata situazione familiare di Puccini, a stento riesce a barcamenarsi tra le figure di Elvira, Fosca, Nicche, Civinini ed altre persone ben presenti a chi ha familiarità con la biografia del compositore.
Consiglio di vedere la pellicola a chi è interessato all'argomento: gli altri, prima di entrare in sala, è bene che passino un po' di tempo a casa a studiare.

venerdì 13 febbraio 2009

Perché questo titolo?


Sant'Isidoro, vescovo di Siviglia, vissuto a cavallo tra il sesto e il settimo secolo, è conosciuto come autore di uno dei primi tentativi di enciclopedia universale, le Etymologie, opera nella quale, a partire dall'origine del significato dei vari termini, egli cercò di riassumere le conoscenze dell'epoca.
Per la vastità dell'opera e il gran numero di argomenti trattati non tutte le voci sono parimenti originali, e talvolta scadono nella semplice compilazione di materiale precedente.